Il BIM (Building Information Modeling) è un metodo per la progettazione e la gestione di edifici che si compone non solo di un modello navigabile tridimensionale, ma anche di un database strutturato che descrive ogni componente nel dettaglio, a partire dagli impianti fino ad arrivare alla descrizione puntuale di tutte le attrezzature che vengono installate.
L'uso di un modello BIM è però ad oggi prevalentemente incentrato nelle fasi di progettazione e costruzione e, spesso, dopo che viene fornito un modello che rappresenta lo stato dell'edificio alla consegna (in gergo tecnico as-built), non viene più aggiornato con le informazioni relative allo stato effettivo di tutte le componenti.
Inoltre, dal 1° gennaio 2019 è entrato in vigore il “Decreto BIM” secondo l’Art. 23 comma 13 del Codice dei contratti, che prevede una progressiva adozione obbligatoria dei metodi e strumenti elettronici di modellazione per l’edilizia e le infrastrutture.
In particolare, gli enti appaltanti sono già obbligati da gennaio del 2019 a richiedere l’uso del BIM per la progettazione di opere pubbliche di importo complessivo pari o superiore ai 100 milioni di Euro. Valore che scenderà progressivamente fino al 2025, quando per tutte le opere sarà necessario l’uso della modellazione digitale.
Si tratta certamente di un mercato applicativo dalle grandi potenzialità che, anche per effetto del Decreto sopra citato, partendo dal Pubblico farà da traino anche per l’edilizia privata e non solo per la progettazione, ma forse, e soprattutto, per la manutenzione degli edifici.
Infatti va tenuto conto che il 70% del costo derivante dal ciclo vita di un edificio è composto dalle attività di manutenzione. Questa considerazione è fondamentale per capire quanto una attività di facility management efficiente e integrata con il BIM, possa essere significativa dal punto di vista economico.
Proviamo a pensare quali potrebbero essere i vantaggi di un’integrazione del BIM con un’applicazione di Field Service Management. Quanto riusciremmo a velocizzare le attività degli operatori di Facility Management? Quali e quanti sarebbero i risparmi?
Ogni oggetto dell’edificio presente nel modello può prevedere piani di manutenzione specifici con attività programmate per quello che riguarda la manutenzione preventiva.
Tali piani possono automaticamente generare ordini di lavorazione sul campo che, se ricevuti dagli operatori sul proprio smart-device, potrebbero essere eseguiti molto più rapidamente grazie alla possibilità di accedere automaticamente a tutte le informazioni relative all’intervento.
In caso di manutenzione straordinaria sarebbe altresì possibile, sia prima di recarsi sul luogo dell'intervento, che durante la manutenzione, accedere a tutte le informazioni sull'oggetto specifico interrogando il modello BIM: sarebbe quindi possibile, ad esempio, conoscere il modello esatto di un particolare strumento e le sue caratteristiche tecniche, oltre che accedere alla documentazione di installazione o manutenzione nella libreria della propria applicazione mobile, sempre che questa sia collegata in modo univoco con gli asset inclusi nel modello BIM.
L'attività sul campo da parte del tecnico potrebbe inoltre essere resa ulteriormente efficace se lo stesso potesse fare leva su flussi di lavoro automatizzati che consentano di seguire passo passo le procedure previste dal piano manutentivo per quello specifico asset o apparecchiatura.
Tutte le attività sul campo verrebbero tracciate grazie alla reportistica automatizzata e i risultati delle attività potrebbe essere inviati indietro al modello BIM che rimarrebbe così sempre aggiornato e coerente con quello che viene effettuato sul campo
I vantaggi di questo incremento di efficienza, si tradurrebbe nella massimizzazione dell'efficacia del modello BIM e del suo investimento (spesso significativo), che non verrebbe più utilizzato solo durante la progettazione ma in tutto il ciclo vita dell'edificio permettendo alla proprietà di avere sempre sotto controllo le attività manutentive che garantiscono il mantenimento del valore dell'investimento immobiliare.
Il risultato finale sarebbe inoltre l’ottimizzazione significativa dei costi di manutenzione grazie alla possibilità di effettuare interventi puntuali, tracciati e standardizzati, riducendo al massimo la necessità delle doppie uscite e fornendo più qualità al cliente.
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Image Credits : bimO